Le Scienze 22 set. ’13 

Determinata per la prima volta una gamma di odori fondamentali sulla base dei quali è possibile definire lo spazio percettivo di quello che forse è il senso più arcaico ma anche più sfuggente. La grande maggioranza di questi odori ha una stretta relazione con l'appetibilità, legata all'importanza evolutiva di avere un olfatto che aiuta a distinguere i cibi giusti(red)

Sono dieci le categorie di odori fondamentali la cui composizione porta a definire nostro “spazio olfattivo”. A individuarle sono tre ricercatori - Jason B. Castro del Bates College a Lewinstone, Chakra Chennubhotla dell'Università di Pittsburgh e Arvind Ramanathan dell'Oak Ridge National Laboratory – che illustrano il loro studio in un articolo pubblicato sulla rivista “PLoS ONE”. 

La comprensione del funzionamento dei nostri sensi dipende dalla capacità di spiegare le caratteristiche percettive riconducendole a fenomeni fisici: sappiamo per esempio che l'esperienza del colore dipende dalla lunghezza d'onda della luce, quella del gusto dalle interazionidi cinque sapori fondamentali a livello dei nostri recettori. 

Nel caso dell'olfatto, invece, l'organizzazione dello spazio percettivo non era affatto chiara, e non si sapeva neppure se anche per esso esistessero degli “assi percettivi” fondamentali, legati a stimoli sensoriali di base, che permettessero di definirlo compiutamente. 

La definizione di nuovi profumi è un'attività ancora oggi fondamentalmente empirica, legata alle spiccate doti percettive di chi vi si dedica. (© Uwe Anspach/dpa/Corbis)Castro e colleghi sono partiti dall'atlante degli odori messo a punto una trentina di anni fa dal chimico Andrew Dravnieks, che aveva mappato le “convergenze” fra qualità organolettiche e alcune caratteristiche fisico-chimiche di vari composti. A questo nutrito gruppo di dati hanno applicato sofisticate tecniche di analisi matematico-statistica per semplificare le informazioni olfattive raggruppandole in categorie coerenti. 

I ricercatori hanno così identificato dieci odori di base: fragrante, legnoso/resinoso, fruttato (non di agrume), chimico, menta/menta piperita, dolce, popcorn, limone e due tipi di odori nauseanti: pungente e decomposto. 

Anche se i nomi attribuiti ai diversi odori fondamentali sono in effetti solamente un aiuto all'intuizione, osservano i ricercatori, è degno di nota che la maggior parte degli odori individuati ha una stretta correlazione con la potenziale appetibilità o non appetibilità della sostanza, e che quindi sono compatibili con una più vasta prospettiva ecologica della funzione olfattiva in cui si sottolinea l'importanza della chemosensibilità nel dirigersi verso possibili alimenti sicuri e nell'allontanarsi da quelli potenzialmente tossici. 

Castro e colleghi avvertono inoltre che questa classificazione costituisce una prima approssimazione alla definizione degli “assi" dello spazio percettivo, che andrà confermata ampliando ulteriormente la base di dati su cui è stata elaborata.

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